Si fa presto a dire pasta…

Nel nostro Paese la pasta ha una storia lunga e affascinante che si intreccia con le tradizioni locali. La sua origine è oggetto di dibattito da tanti anni, ma molti storici concordano sul fatto che abbia radici antiche che risalgono almeno all'epoca romana. Ogni regione ha sviluppato la propria varietà di pasta contribuendo alla ricchezza gastronomica del Paese. Un elemento affascinante della pasta italiana è rappresentato oltre che dalle diverse forme anche dal colore, infatti l'uso di ingredienti naturali come spinaci, pomodori, rape o zucca, conferisce colori accesi, vibranti e sapori diversi, introducendo sfumature di gusto uniche. 

La diversità della pasta italiana, insieme alla creatività culinaria contribuisce a renderla così un patrimonio gastronomico straordinario, e per questo amata in tutto il mondo. 

Un veloce giro di ricognizione in diversi luoghi d’Italia servirà come “assaggio” della biodiversità che proponiamo con la nostra pasta, per cui lavate le mani e venite subito a tavola, che è pronto! 

Partendo da nord-ovest, nella cucina ligure sono presenti diversi formati come ad esempio le trofie, le trenette, i pansotti, i corzetti e i testaroli. Se vi spostate in Piemonte invece, troverete gli iconici agnolotti del plin e i tajarin, una varietà di tagliatelle molto sottili con molte uova nell’impasto. 

Una delle pietre miliari della Lombardia sono i pizzoccheri di grano saraceno. Questa pasta solitamente è accompagnata da patate, verza e formaggio fuso di montagna. La cucina veneta invece, è caratterizzata da una combinazione di influenze di mare e montagna, e offre una varietà di paste tipiche come i bigoli, i subioti, gli gnocchi o i casunziei. Salendo sulle montagne del triveneto, del Trentino e del Friuli la creatività si esprime invece, soprattutto, nell’impasto dei tipici canederli. 

In Emilia-Romagna la pasta è parte integrante dell’identità regionale, ed è il fiore all’occhiello di questa regione. Qui troverete le tradizionali tagliatelle verdi, i tortellini, i cappelletti, la gramigna e i balanzoni, rigorosamente realizzati con la pasta all’uovo, come anche i garganelli (maccheroncini al pettine), le lasagne, uno dei piatti più amati in tutto il mondo, spesso di colore verde grazie all’aggiunta di spinaci o ortiche nell’impasto. Nel piacentino però ci sono anche i pisarei, una sorta di gnocchetti senza uovo, da condire con una crema di fagioli. In Umbria e Toscana, trovate i pici, gli gnudi, le pappardelle e i ravioli maremmani, spesso conditi con sughi che riflettono la semplicità e la bontà degli ingredienti locali.

La cucina del Lazio, è ricca di piatti di pasta conditi con sapori forti e ricchi di gusto come i bucatini, gli spaghetti, i tonnarelli, le fettuccine e i rigatoni. In Abruzzo e Molise mangerete ottimi spaghetti alla chitarra, impastati con l’uovo e tagliati con la tipica “chitarrina”. 

Scendendo verso l’Italia meridionale la cucina è sempre più ricca e variegata. In Campania, ad esempio, si trovano tante tipologie di pasta come paccheri, scialatielli, caserecce e linguine. In Calabria trionfano i fusilli, gli ziti e i mezzi ziti o le paste colorate con la polvere di peperoncino.
La Puglia e la Basilicata, invece offrono orecchiette, cavatelli, strascinati, troccoli e capunti. 

Un’altra cucina conosciuta per la sua varietà e l'uso di ingredienti locali, è quella siciliana dove si possono trovare le busiate, gli anelletti e la pasta ’ncasciata. Anche la cucina della Sardegna propone formati originali come i malloreddus, i culurgiones e la fregola, ma anche ottime sfoglie al forno realizzate con il pane carasau, condito a strati come le lasagne. 

Insomma, sono stati contati 300 formati di pasta diversa e scoprirli tutti potrebbe diventare un bel gioco o la traccia per un lungo viaggio nei sapori più genuini. Fateci sapere quali sono i vostri formati strani preferiti, e perché…