Mimosa power!

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mimose
Il fiore simbolo dell’8 marzo e della Giornata Internazionale della Donna nel nostro Paese è la ben nota mimosa. Composta da piccoli fiorellini tondi e gialli, soffice e delicata ma allo stesso tempo resistente e in grado di crescere anche in condizioni non ottimali per quanto riguarda terreno ed esposizione.  Anche per queste caratteristiche è stata scelta proprio dalle donne come simbolo della loro festa e delle loro battaglie per la parità di genere. In particolare, a selezionare questo fiore sono state tre donne appartenenti all’Unione delle Donne Italiane (UDI) in quanto era un fiore facile da reperire nel mese di marzo e abbastanza diffuso a livello nazionale creando l’abitudine fra le lavoratrici di portare qualche ramoscello sul luogo di lavoro e scambiarselo con le altre donne presenti come gesto di solidarietà e sorellanza. 

Simbolo della primavera, la mimosa è un fiore originario della Tasmania che è stato portato in Europa probabilmente verso l’inizio del 1800. Questa pianta è un’acacia dealbata, ovvero non bianca, per cui il significato del nome è un “ossimorico” candore non bianco (dal greco a-cacha), mentre il nome italiano “mimosa” pare che venga dallo spagnolo mimar che significa accarezzare. 

Le curiosità su questo fiore sono numerose, dalle sue proprietà che lo rendono un ottimo ingrediente per la cosmesi e per la medicina naturale e alternativa, fino al suo essere commestibile, qualità che lo rende adatto anche all’utilizzo in cucina, un ambiente dove la mimosa è spesso fonte di ispirazione per la creazione di cocktail, torte e coppe dolci. Ma andiamo con ordine. Nella cosmesi “l’essenza assoluta di mimosa” è un liquido profumato che viene utilizzato per l’aromaterapia, ma poiché favorisce l’elasticità della pelle grazie alla capacità di stimolare la produzione di collagene, viene ritenuta adatta anche per l’applicazione su pelli sensibili. Per quanto riguarda la medicina, la corteccia di questa pianta viene utilizzata dagli aborigeni australiani per scopi curativi. Infatti, può essere un buon alleato contro i malanni di stagione perché rinforzerebbe il sistema immunitario e aiuterebbe a dare sollievo ai sintomi dell’influenza e della tosse. 

In cucina, il giallo sgargiante della mimosa può essere un elemento decorativo e ispiratore. Ad esempio, il Mimosa cocktail a base di prosecco e spremuta d’arancia, oppure la celebre torta Mimosa con Pan di Spagna e crema pasticcera come ingredienti principali, o ancora la coppa mimosa, un dolce al cucchiaio a base di crema pasticcera, savoiardi e zucchero a velo. Se invece si preferiscono zuccherini e caramelline, esistono i fiori di mimosa cristallizzati, deliziose palline che vengono ottenute immergendo i fiori in un bagno di zucchero e disidratandoli. La mimosa però può anche essere usata in piatti salati come le lasagne al ragù vegetale, una sfiziosa insalata o una vellutata. 

Ecco quindi che questo fiore si trasforma in una pianta piuttosto versatile, di cui possiamo andare ghiotti, proprio come le giraffe che pare possano mangiare fino a 66 kg al giorno di una varietà di mimosa reperibile nel loro habitat! 

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