La storia del picnic

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storia pic nic
 
Il rito del picnic nasce intorno al 1600 quando i nobili durante le battute di caccia si fermavano a mangiare all’aperto, consumando pranzi veloci in mezzo alla natura. 
Presto diventò un uso molto apprezzato tra nobili e borghesi e si diffuse come una sorta di elegante trasgressione. Persino la regina Maria Antonietta divenne famosa per le sue “scampagnate” nei prati di Versailles. 

Lentamente la pratica del picnic prese largo e assunse un significato più romantico e rilassante. Era un momento di stacco, senza etichette e senza sguardi indiscreti. Ben presto anche nella pittura iniziò a comparire questa nuova tendenza, nello sfondo di molti quadri con scene di caccia, si possono vedere campi apparecchiati con teli e tovaglie colorate. Con l’arrivo dell’Impressionismo divenne la raffigurazione romantica per eccellenza. Uno degli esempi più famosi è il dipinto di Manet ‘’colazione sull’erba’’, ma anche Matisse, Monet, Tissot, Seurat, Picasso e Botero si sono cimentati nel raffigurare questo momento idilliaco, in cui si mangiava, si beveva, e si giocava, senza corsetti, cappelli o guanti, in totale libertà. 

Oggi il picnic è un momento per celebrare la vicinanza con la natura e per staccare dal caos frenetico delle città, è un’occasione unica per riappropriarsi dei valori legati all’ambiente che ci circonda e a uno stile di vita più sano. La ‘’scampagnata’’ diventa quindi una bella opportunità per una veloce gita fuori porta, per rilassarsi e godersi il contesto. 
 Di per sé il picnic è un evento semplice e spartano, ma perché riesca alla perfezione bisogna seguire poche e semplici regole. Per prima cosa bisogna scegliere una location tranquilla, con poco rumore, possibilmente con un bel paesaggio. Poi sono assolutamente indispensabili alcuni oggetti must have: un telo grande, piatti, bicchieri, posate e tovaglioli, una borsa termica e l’immancabile cavatappi. Se vuoi renderlo ancora più romantico e speciale puoi usare i classici cestini di vimini, esistono infatti kit pronti che sotto un guscio retrò nascondono oggetti e materiali pensati per essere resistenti, leggeri e sostenibili. Sì, perché il picnic più bello è quello in armonia con la natura e dunque “a impatto zero”, lasciando la location esattamente come l’abbiamo trovata! 

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