Pizza: tre errori da non fare

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Dettaglio delle braccia di un pizzaiolo mentre sparge la farina su una pagnotta di impasto di pizza.
Esiste qualcosa di più buono della pizza? Conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, la pizza rimane uno dei piatti più deliziosi, unici e immancabilmente italiani, ma qual è la storia che si nasconde dietro alla sua invenzione? E quali sono i tre errori da non fare per poter creare la pizza perfetta? 

Pizza: storia e curiosità 

 
La creazione di dischi di pasta lievitata era cosa nota ormai dai tempo, ma la vera svolta si ebbe quando a questi venne aggiunto pomodoro e mozzarella. Ecco che si dà vita ad uno dei piatti più amati e conosciuti in tutto il mondo: la pizza margherita! 
 
Si pensa che l’invenzione della pizza margherita risalva alla fine dell’800, ovviamente a Napoli, dove Raffaele Esposito cercando di rappresentare il tricolore italiano, unì in un solo piatto basilico verde, mozzarella bianca e pomodoro rosso. 
 
Il successo della pizza fu immediato. Non così rapido fu la nascita delle pizzerie, che invece videro la luce solamente dopo la Seconda guerra mondiale.

Preparazione pizza

Pizza: tre errori da non fare 

 
Certo, poi il modo di fare questo piatto simbolo del made in Italy nel mondo è molto differente da luogo a luogo. Ma quali sono gli errori da non commettere quando decidiamo di prepararla in casa? Ne segnaliamo tre. 

1. Tre errori da non fare: aggiungere sale 


 Aggiungere sale quando si vuole. Il sale è un ingrediente prezioso ma va messo nell’impasto solo al momento giusto. Sale e lievito infatti non sono “amici” e nella prima fase di preparazione vanno tenuti a debita distanza. Solo alla fine del procedimento dell’impasto è richiesta la “salatura”.  

2. Tre errori da non fare: non usare zucchero 


 Non utilizzare un po’ di zucchero. Questo ingrediente è fondamentale per agevolare l’attivazione del processo di lievitazione. Volendo si può sostituire con miele e malto.   

3. Tre errori da non fare: l’impasto in frigorifero 


 Pensare che il frigorifero sia il luogo ideale per far lievitare l’impasto. Questa modalità si utilizza solo nel caso che l’impasto sia molto umido e si dovrà aspettare parecchie ore per ottenere il risultato voluto. In realtà, conservare l’impasto in un recipiente di vetro oliato, coperto da un canovaccio pulito e lasciarlo riposare in un forno spento è la strategia migliore.

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