Il Panone e i suoi parenti

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Panone
 
Panettone e Pandoro ormai da novembre iniziano a conquistare negozi, pasticcerie e supermercati. Nelle case i diversi team “liscio” o “con canditi” si scontrano, per decidere quale gusto vincerà quest’anno. 
L’Italia però oltre ai famosi e più conosciuti Panettone milanese e Pandoro veronese (preparati con grande successo anche al sud), è piena di dolci tradizionali. 
Tra i dolci lievitati ad esempio è presente anche il noto Pandolce genovese, morbido e saporito, ripieno solitamente di uvetta, frutta secca, pinoli e zucca. Il tronchetto di Natale invece è tipico del Piemonte (anche se di origini scandinave), la forma ricorda un tronco di legno e grazie alla guarnizione al cioccolato anche l’esterno richiama proprio un ceppo. Questo dolce è molto sostanzioso infatti contiene mascarpone, crema di marroni (famosi quelli di Cuneo) e cioccolato, una vera ricarica contro il freddo. 
Scendendo verso L’Emilia-Romagna ci imbattiamo nel Panone, un dolce tipico bolognese che durante il periodo natalizio si può trovare in ogni casa ed in ogni pasticceria della zona. Originario di Molinella ha origini contadine e racchiude tanti ingredienti saporiti e nutrienti per festeggiare con tanta energia. Al suo interno possiamo trovare cioccolato, uva sultanina, marmellata, mandorle, noci, miele, pinoli, vino, frutta candita e noci. Un concentrato di gusto e di sapori che per molti contadini rappresentava il Natale, visto che durante il resto dell’anno erano abituati – giocoforza – a consumare pasti molto più semplici. 
Il Panone è stato anche inserito nel registro delle preparazioni tradizionali depositato alla Camera di Commercio di Bologna e protetto dalla Denominazione Comunale di Origine del Comune di Molinella (BO). 
Si sa però che cambiando città o regione cambiano anche le tradizioni e i prodotti tipici. Sempre nella zona del bolognese possiamo infatti trovare anche il Certosino o panspeziale, simile al Panone ma con una consistenza più solida e compatta che si presenta più asciutta e croccante rispetto al cugino. È un dolce che risale al medioevo e il nome deriva proprio dagli speziali, i farmacisti dell’epoca, che solitamente lo preparavano miscelando ingredienti anche difficili da reperire. In seguito i frati certosini iniziarono a produrlo e ne modificarono anche il nome in “certosino”.  
Per far sì che tutte le spezie e gli aromi emanino il loro profumo e si amalgamino a dovere, è consigliato prepararlo una ventina di giorni prima della consumazione. 
Proseguendo verso sud troviamo il Panforte toscano. Nato come dono per le monache, secondo la tradizione veniva preparato come il pane, ma l’impasto veniva poi aromatizzato con spezie pregiate come cannella, noce moscata e pepe, con l’aggiunta di miele e cioccolato. 
Nel Lazio è presente invece il Pangiallo, un pane dolce e saporito. Il particolare nome deriva dal colore della glassa del dolce, fatta con farina, olio e zafferano. Scendendo verso il sud cambia la tipologia di dolce, a Napoli durante le feste si possono gustare gli Struffoli, palline di pasta dolce che vengono fritte e ricoperte di miele, canditi e confetti. In origine venivano preparati dalle suore per premiare le famiglie nobili che durante l’anno aiutavano i meno abbienti con laute offerte. 
Le Cartellate sono il dolce natalizio tipico pugliese, dolci rondelle di pasta fritta, ricoperte di miele, zucchero e pinoli.  Hanno origini antichissime, la loro esistenza è testimoniata da alcune pitture ritrovate nella zona barese in cui dolci simili alle Cartellate vengono offerti agli dei. 
Cambiando tipo di preparazione, in Calabria troviamo i Turdilli, palline di pasta speziata e fritta, condite con fichi caramellati e miele.  
In Sicilia si può gustare una valida alternativa al torrone, la Cubaita, fatta da barrette croccanti di mandorle, sesamo, miele e agrumi, oppure il Buccellato, un dolce fatto di pasta frolla ripieno di cioccolato, frutta secca e canditi. 
Come per tutte le altre preparazioni alimentari dal nord al sud, isole comprese, non ci facciamo mancare niente, in un trionfo di aromi, sapori e forme diverse che per tanti anni hanno avuto la funzione di celebrare la festa e i prodotti tipici, rinforzando il piacere di stare insieme e il senso di identità e appartenenza di ogni comunità locale. 






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